giovedì 8 ottobre 2009

TASSA RIFIUTI: come farsi rimborsare l’IVA

Chi gode del servizio di asporto rifiuti nel nostro Comune avrà notato che sulle bollette-fatture che riceviamo dal gestore del servizio viene addebitata l’IVA. Grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale (n. 238 del 12 luglio 2009, depositata in Cancelleria il 24 luglio 2009) l’IVA non è dovuta. La Corte (si ricorda che è il massimo organo previsto dalla Costituzione, nei confronti del quale nessuno può opporsi) ha equiparato ciò che noi paghiamo per il servizio ad un tributo (tassa), non soggetto quindi all’applicazione dell’IVA. (sulle tasse non si paga l’IVA)
Quindi si apre la porta per chiedere il rimborso dell’IVA (sia sulla TARSU, che sulla TIA) indebitamente pagata e non dovuta e limita tale possibilità di recupero per gli ultimi 10 (dieci) anni, ovviamente per chi ha il titolo per farlo, ovvero per chi è in possesso delle relative fatture.
Cosa fare per recuperare l’IVA?
1. spedire due raccomandate con ricevuta di ritorno al Comune ed al Gestore del servizio (Veritas SpA), stampando il fac simile allegato, con le quali si chiede il rimborso dell’IVA per gli anni che siamo in grado di dimostrare con le fatture e per bloccare che sulle prossime fatture sia ancora corrisposta l’IVA;
2. aspettare 90 (novanta) giorni per la risposta dei due soggetti ai quali sono state indirizzate le richieste (non è detto che rispondano);
3. entro i successivi 60 giorni, di fronte al diniego o al silenzio, si può presentare ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. Detto ricorso si può farlo come singolo contribuente se il valore del rimborso risulti inferiore a 2.582,28 euro. Sopra questa cifra è necessaria l’assistenza di un legale.
Attenzione:
nella richiesta di rimborso bisognerà compilare uno specchietto (già inserito nel fac simile) dove segnare il numero della fattura e data, l’importo imponibile, ed infine l’importo dell’IVA al 10% di cui si chiede la restituzione;
come detto, la prescrizione è decennale e con l’invio delle raccomandate si interrompe il termine;
è possibile presentare la richiesta di rimborso fino al 24 luglio 2011. Se si effettua la richiesta entro quest’ultimo termine, ovviamente il rimborso partirà dal 2001. Chi effettuerà la richiesta entro il 2009, il rimborso decorrerà dal 1999;
oltre a riempire lo specchietto anzidetto, bisogna allegare copia delle fatture pagate, oppure copia dei bollettini postali pagati. La richiesta deve comunque essere corredata dalle relative pezze giustificative.

Veritas SpA fa sapere che fino a quando il Governo non emanerà una legge per applicare quanto la Corte Costituzionale ha stabilito, continuerà ad applicare l’IVA al 10% sui servizi che fatturerà.
(Fuori sacco: la Corte Costituzionale ha bocciato il Lodo Alfano che tutti conoscono: non è mica servita una legge per rendere esecutiva la sentenza).