venerdì 28 settembre 2012

QUANTO COSTA LA POLITICA

Si fa un gran parlare dei costi della politica. Soprattutto ora che affiora l'uso spesso truffaldino del denaro dei contribuenti in mano ad alcuni politici senza scrupoli di qualsiasi orientamento partitico. L'indignazione è d'obbligo alla luce dei continui salassi da parte del Governo nei confronti dei cittadini e nulla fa per impedire lo scempio in atto.
Una indagine promossa dal sindacato UIL e pubblicata su Libero del 26 settembre scorso dimostra la quantità di denaro che le nostre istituzioni bruciano ogni anno, malgrado le promesse di ridurre la spesa pubblica, anzi questa aumenta di anno in anno.

Se il Governo tagliasse veramente il 20% del costo diretto della politica e rendesse più efficiente l'organizzazione pubblica, si risparmierebbero circa 5 miliardi, che aggiunti ad altri 5 miliardi del costo indiretto della politica, favorirebbero il taglio totale delle addizionali Irpef o, ancora, potrebbero incrementare le tredicesime dei dipendenti e pensionati di 400 euro. O, ancora tagliare una parte dell'IMU (la tassa più odiata dagli italiani).
Ci vuole coraggio per prendere una buona forbice e dare un forte segnale di discontinuità della politica, eliminando parte dei finanziamento ai partiti, delle pensioni d'oro (vitalizi), delle decine di indennità non solo ai parlamentari, ma anche a tutti i consiglieri regionali, i quali ne hanno copiato alla grande le proprie opportunità.
La tabella che segue dà il quadro delle indennità di fine mandato dei consiglieri regionali, vero e proprio scandalo, che dimostra come la politica viene intesa come riempirsi la pancia, piuttosto che intesa come perseguimento del bene comune.

Tabella pubblicata su Libero del 26 settemre 2012

Ogni commento è superfluo.


sabato 1 settembre 2012

L'UOMO DEI RECORD

Va in scena una commedia semiseria in due atti: l'Uomo dei record
Personaggi ed interpreti: Il Cerimonire, l'Uomo dei record e ABC
Sottotitolo: Come spremere gli italiani e distruggerne l'economia

Cacciato il CAV perché occupato più in questioni di letto, che del nostro Paese, il gran Cerimoniere, dimostrando che la questione morale può commissariare la democrazia, ha nominato l'Uomo dei record alla guida del Governo, quello stesso che, da viceministro al Tesoro, nel 1990, ha favorito l'aumento del debito pubblico, quasi del 50%.
Dopo quasi un anno di "lacrime e sangue", con grande stupore, ci accorgiamo che le Riforme poste in essere e per le quali si sono rese necessarie una settantina di nuove tasse, sono rimaste sulla carta, meno i nostri soldi che hanno, di fatto, aumentato il debito pubblico per la voracità della burocrazia, portandolo a nuovi record e rendendoci tutti più poveri.
Più che le parole, valgono le tabelle sottonotate che rappresentano il bilancio delle 7 Riforme approvate dalle forze di ABC, la cui applicazione concreta è pari al 15,6% (fonte Libero del 30/08 e 1°/09). Una riforma per essere attuata ha bisogno dei famosi decreti attuativi. Così, su un totale di 393 decreti attuativi ne sono stati emanati solo 53, pari, appunto, al 15,6%. Siamo a ridosso di elezioni politiche (?) Chi completerà i provvedimenti che hanno derubato gli italiani, hanno aumento il debito pubblico, creato più inflazione, più disoccupazione, meno produzione industriale e commissariati dall'Europa.
Pensate seriamente di votare ABC?


Mi ha colpito una frase del candidato alla Presidenza degli USA, Mitt Romney, alla convention dei repubblicani: "Quello che è necessario nel nostro Paese non è tanto complicato o profondo. Non serve una speciale commissione governativa per dirci di che cosa ha bisogno l'America. Ha bisogno di posti di lavoro, un sacco di posti" . Ha elencato un piano in cinque punti: 1) Indipendenza energetica sfruttando tutte le fonti, petrolio, carbone, gas, nucleare e rinnovabili;  2) Riforma scolastica dando ai giovani gli strumenti professionali per soddisfare le richieste delle aziende; 3) Fare accordi di libero scambio con i paese esteri; 4) tagliare il deficit ed abbassare il debito pubblico per far si che imprenditori e creatori di lavoro non vedano svanire i loro investimenti come in Grecia; 5) Ridurre tasse sugli imprenditori semplificando e modernizzando le regole che strozzano soprattutto i piccoli business.
Questa è politica seria che andrebbe bene anche nel nostro Paese!

Il secondo atto si apre sulla questione legata alle intercettazioni telefoniche tra il Cerimoniere e l'ex uomo forte della D.C. Una persona di intelligenza normale, di fronte alla questione, griderebbe allo scandalo, perché ciò non è ammesso dalle "Regole". Ma la questione riguarda un periodo storico funestato dalle stragi di mafia, nel quale, sostiene la Magistratura, sono coinvolti i vertici dello Stato e la mafia stessa.
Dato che nessuno smentisce il coinvolgimento, perché chiedere la distruzione delle intercettazioni? Solo perché coinvolgono la Casta?
No! Abbiamo bisogno di chiarezza, nonostante tutto e prima che cali il sipario.